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La Mia Storia

Mi ricordo i weekend con mia nonna a ricamare e a vederla dipingere, i pomeriggi da mio nonno, grande collezionista d’arte classica, a giocare a scacchi,  i travestimenti con le mie amiche alle elementari con i tessuti che usava mia madre nei suoi abiti, i film della Disney con la mia famiglia.

Qualche mese dopo essermi laureata in “Disegno tecnico industriale” al “Politecnico di Milano”, ho registrato il mio marchio, ho aperto il mio Atelier e ora realizziamo i sogni delle nostre clienti.

Un incontro che cambiò i miei piani

Il 21.09.17, durante la Settimana della Moda di Milano, andai con delle amiche all’Amfar rigorosamente in “Sofia Provera” e Mirko, un ragazzo che non conoscevo mi chiese dei miei abiti.

Il giorno mi invitò un suo conoscente in uno showroom in Via della Spiga e, innamorato dei miei abiti, mi spinse a registrare il marchio in tutto il mondo.

Il Mio Primo Abito

A 15 anni sognai un abito.

La mattina seguente andai a comprare del tessuto e mi misi in studio a ragionare sulle forme del corpo e sul tessuto da tagliare, ero brava in matematica e geometria ma non avevo nessuna base di modellistica.

Me lo spillai addosso, lo cucii interamente a mano e lo dipinsi. Lo mostrai ai miei genitori, più che la meraviglia di mia madre mi ricordo lo stupore di mio padre…da lì non mi fermai più.

La Mia Prima Macchina da Cucire

A sei anni chiesi come regalo alla mia classe delle elementari una macchina da cucire, macchina che conservo ancora con estrema cura.

Durante i weekend mia nonna Luisa mi insegnava ad usarla.

Il Mio Primo Abito Da Sposa

Avevo 19 anni e il mio nome iniziava a girare tra le mie clienti e le loro amiche. Arrivò questa bellissima ragazza che aveva ricevuto da poco la proposta di matrimonio ed era raggiante.

L’abito da sposa è l’abito più importante della vita di ogni donna e volevo esserne all’altezza. Capii i suoi desideri, schizzai il suo abito e iniziammo le prove.

Mi ricordo l’ultima prova come se fosse ieri, eravamo da me a casa, lei uscì dalla sala delle prove con il suo meraviglioso abito e i genitori erano commossi ma cercavano di trattenere le lacrime. Disse “era l’abito che volevo”.

Sono momenti che non si possono descrivere.

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